Per Venereologia a Catania e Dermatoscopia a Catania, la Dott.ssa Antonia Cravotta è specializzata nei vari trattamenti di dermatologia a Catania e venereologia a Catania. Si eseguono trattamenti di Dermatoscopia a Catania abbinando l’esecuzione di specifici esami strumentali e analisi di laboratorio.
La Dottoressa Cravotta, forte della sua esperienza specifica e delle sue competenze, è in grado di fornire diagnosi precise utilizzando le tecnologie più idonee ed avanzate. Quando necessario, identifica percorsi di approfondimento personalizzati coordinando anche l’intervento di specialisti di branche complementari e abbinando l’esecuzione di specifici esami strumentali e analisi di laboratorio.
La dermochirurgia (o chirurgia dermatologica) si occupa di trattare chirurgicamente tutte le patologie cutanee con scopi anche oncologici oltre che estetici.
Essa si occupa di tutte quelle neoformazioni che possono essere solo rimosse chirurgicamente.
Sono piccoli interventi eseguiti ambulatorialmente in anestesia locale e servono per asportare la lesione con il bisturi e ricostruire il danno cutaneo con la chirurgia plastica ricostruttiva per limitare il danno estetico al minimo. In questi tipi di interventi con l’utilizzo di tecniche e fili di sutura specifici gli esiti cicatriziali sono ridotti al minimo.
Una visita annuale di controllo per la vostra pelle è assolutamente necessaria per la prevenzione dei temibili tumori cutanei e soprattutto del melanoma, il tumore maligno che, se non asportato in tempo, può avere conseguenze molto gravi.
Per questo motivo la vera cura del melanoma è la prevenzione.
Presso lo studio della Dottoressa Cravotta si i utilizza la Dermatoscopia attraverso l'impiego di un’apparecchiatura ad alta definizione digitale computerizzata, con cui si fotografano e mappano tutte le lesioni cutanee benigne, a rischio, maligne. A tenerle sotto controllo nel caso in cui dovessero evolvere in senso degenerativo.
I tumori della pelle sono in costante aumento: negli Stati Uniti, ad esempio, su una popolazione di 280 milioni di abitanti si verificano circa 1 milione 350.000 casi di tumori cutanei all’anno, di cui 55.000 melanomi. Per avere un termine di paragone, i tumori che riguardano tutti gli altri organi ed apparati sono invece 1 milione 250.000.
Senza una visita dermatologica specialistica annuale non è possibile tenere sotto controllo i nei e le nuove lesioni cutanee specie se localizzate in sedi nascoste.
La mappatura della pelle, effettuata da un dermatologo che sa cosa cercare e dove cercare, è necessaria per una soluzione radicale e rapida del problema, senza pericolosi ritardi.
Le malattie veneree sono quelle patologie che possono trasmettersi durante attività sessuali di varia natura. Per questo motivo sono note anche come MST, acronimo di Malattie Sessualmente Trasmesse. Fanno parte di questa categoria anche le patologie che seppur di regola acquisite con modalità differenti (per via parenterale, orofecale ecc.) possono trasmettersi in maniera sporadica od occasionale anche attraverso contatti sessuali.
Agenti Infettivi
Attualmente, il gruppo delle malattie veneree riconosce oltre 30 diversi agenti eziologici, tra i quali figurano virus, batteri, funghi e parassiti. Tra questi, solo alcuni microrganismi vengono trasmessi prevalentemente per contatto sessuale:
Neisseria gonorrhea: batterio responsabile della gonorrea (detta anche scolo o blenorragia);
Treponema pallidum: batterio responsabile della sifilide;
Chlamydia trachomatis: batterio responsabile di uretriti, cerviciti e malattia infiammatoria pelvica;
Trichomonas vaginalis: protozoo flagellato (organismo unicellulare) responsabile della tricomoniasi;
HPV (
Human PapillomaVirus): alcuni tipi (16, 18, 31, 33, 45, 52 e 58) possono causare il cancro del collo dell'utero, mentre altri ceppi sono responsabili dei condilomi acuminati;
HSV (
Herpes Simplex Virus): alcuni tipi (l'uno ed in particolare il due) sono responsabili dell'herpes genitale.
ContagioIl contagio avviene durante rapporti sessuali di varia natura (genitale, oro-peniena, oro-vaginale, anale) con contatto diretto di liquidi infetti, come sperma, secrezioni vaginali e sangue perduto da piccole lesioni. Particolarmente rischioso è il coito anale, spesso responsabile di modeste lacerazioni che diventano porte d'ingresso per i germi.
Per quanto riguarda il petting sussiste un certo rischio di trasmissione in caso di contatto dei genitali od eiaculazione in prossimità di essi.
Alcuni microorganismi responsabili di specifiche malattie veneree vengono invece trasmessi con una certa frequenza sia per via sessuale che per via parenterale; è il caso, ad esempio, dell'AIDS e del virus dell'epatite B, entrambi comuni in alcune categorie di tossicodipendenti. Oltre che per lo scambio di siringhe, queste malattie veneree possono essere trasmesse anche tramite l'uso promiscuo di rasoi od oggetti da taglio non ben sterilizzati (ad esempio per interventi chirurgici o tatuaggi).
Altri microorganismi riconoscono modalità di contagio prevalentemente non sessuali; è il caso, ad esempio, del virus dell'epatite A, dei batteri Shigella, Campylobacter e Salmonella, nonché dei parassiti Giardia lamblia e Cryptosporidium, tutti trasmessi prevalentemente per via oro fecale (ingestione di alimenti contaminati), ma anche durante rapporti sessuali di natura oro-anale e genito-anale (inclusa la condivisione di giocattoli sessuali non adeguatamente sterilizzati o protetti da un preservativo).
Il Cytomegalovirus e l'Epstein barr virus possono essere trasmessi sia attraverso contatti sessuali che tramite un semplice bacio (la saliva è un veicolo di infezione).In generale, quindi, gli agenti eziologici responsabili delle malattie veneree riconosco differenti modalità di trasmissione che, seppur raramente, possono includere anche l'utilizzo promiscuo di biancheria intima, asciugamani od articoli da toilette infetti.
Al di fuori di pochissime eccezioni (abbiamo visto la mononucleosi per il bacio), le malattie veneree non si trasmettono baciando un'altra persona, né tanto meno bevendo dallo stesso bicchiere o stringendole la mano; l'utilizzo di sanitari pubblici viene generalmente considerata una pratica a basso rischio, in quanto la maggior parte dei microorganismi responsabili di malattie veneree non sopravvive a lungo all'esterno del corpo.
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